Antonio skármeta è solo un ragazzo quando conosce pablo neruda. con la curiosità e l'emozione di chi incontra un poeta venerato, gli porta i suoi primi versi pubblicati; con la spavalderia della giovinezza usa le sue liriche per fare colpo sulle compagne di scuola; con l'affinità che nasce da una geografia comune lo comprende a fondo e, dopo la sua morte, gli rende omaggio con un libro che diverrà un film di successo: il postino di neruda. a distanza di anni skármeta scava nei ricordi e il poeta è ancora lì, vitale, importante, indimenticabile. neruda e le sue muse, le donne che ha amato, così diverse tra loro: entusiaste, sensuali, misteriose, sfuggenti; neruda e le sue case, isla negra, la chascona, meravigliose e tuttora vive testimonianze di un uomo che ha amato, viaggiato, vissuto; neruda e lo spirito democratico con cui si rapportava alla gente, disponibile con i semplici, tagliente con i tronfi. momenti irripetibili condivisi con lui, come la serata passata con mario vargas llosa e juan rulfo, che si esprimeva con i suoi silenzi. momenti toccanti, come il ricordo di massimo troisi che entra in una libreria, sfoglia il postino di neruda, lo compra, lo legge tutto in una sera e lo propone al produttore. ma questo libro è anche un'illuminante antologia, una scelta di poesie che toccano i grandi temi di neruda, una raccolta delle liriche che più hanno influenzato le scelte dello scrittore skármeta e dell'uomo skármeta, a partire da autunno, composta forse qualche mese prima del golpe cileno e poco prima di morire: «io torno al mare avvolto dal cielo». fino alle eterne e più celebri poesie d'amore.